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Gloogan

Il Gloogan è una delle tre razze fruibili nell’avventura principale, dopo lo Zorkut e lo Starphinx. la pagina non È definitiva. possono presentarsi degli errori, scarsa leggibilitÀ o discrepanze che non riflettono l'attuale stato del libro.


Caratteristiche e Strategia


dopo aver generato gli attributi del personaggio:

  1. Aumenta di +4 la Sanità iniziale.

  2. Rimuovi -2 dall’Ambizione iniziale.

  3. Somma +2 al Karma.

  4. Inizia con gli oggetti ‘Traduttore Istantaneo’ nonché la ‘Foto Incorniciata del Gluck-Muck‘.


Se il Gloogan eccelle in bontà e resilienza fisica, pecca in forza di volontà, e ciò lo si deve soprattutto al passato burrascoso che lo caratterizza. È una specie da preferire qualora si cominciasse con molta Ambizione e poca Sanità, anche se, tutto sommato, il Gloogan risulta amichevole ai principianti in ogni caso.


Biografia



I Gloogan sono gasteropodi chelati, purulenti e maleodoranti, facilmente distinguibili per via delle undici appendici color cinabro (una di esse culmina in tre occhi, le altre hanno bensì una chela per un massimo di quattro, e sei peduncoli filiformi, sprovvisti di dita, per un totale di sei). Iconica è peraltro la loro conchiglia turgida e fuligginosa. Essa è la loro tana all’interno, e la tana di un ecosistema di parassiti all’esterno. Al di là di quanto speculato dalle altre razze, sono tali esserini a produrre l’olezzo distintivo e non il Gloogan di per sé. Il Gluck-Muck (il nome degli animaletti secondo i Gloogan), era solito inabitare le piastre calcaree, o i detriti incastonati sul guscio del lumacone,  pur di nutrirsi di qualunque polvere vi si poggiasse sopra; in cambio il Gloogan veniva

circondato dal giovevole seppur disgustoso repellente di gas, un’arma che - spesso e  volentieri - gli salvò la vita al punto da boicottare la maggioranza dei predatori. Grazie  alla simbiosi provvidenziale ci fu tutto il tempo di migliorarsi, di proliferare, di giungere a un grosso boom di cultura da fare invidia all’intera galassia... Ma andiamo per gradi.


Un tempo i Gloogan erano un popolo uniforme e civilizzato di bardi rinomati, filosofi celebri e scolari lungimiranti - istruiti dai sapienti oracoli Gluck-Muck. Nonostante gli inizi piuttosto promettenti, la collaborazione spontanea venne messa costantemente a dura prova e pose in seria discussione ogni postulato e parametro evolutivo. Devi

sapere che queste razze, queste ridicole, ridicole razze, rischiarono di estinguersi in massa almeno cento; anzi, centinaia di migliaia di volte... Furono sempre graziate da combinazioni di eventi dalla probabilità anomala e illogica, attraverso le modalità più eccezionalmente inverosimili. Come già accennato poco fa, il problema non risiedeva

nei predatori ma ben altro. Il seguente, emblematico esempio, parla da sé: due secoli or sono, ciascheduno dei millenove Gran Vulcani, eruttò selvaggiamente - inondando la superficie di Glukka (il pianeta natale dei Gloogan) con della rovente ed impetuosa  lava... Miracolosamente, quello stesso giorno venne approvata la legge per la quale i Gloogan dovettero obbligatoriamente - ipso facto - acquistare un guscio al carburo di  tantalio (un composto chimico refrattario in grado di sopportare fino ai 4000 gradi °C) così come un tappo del medesimo materiale. Rispettivamente, il primo simboleggiava l’incontrastata forza del sapere, ed il tappo si doveva indossare larga parte del tempo

per un dato elementare: il fetore stava mettendo a repentaglio gli aspetti commerciali e diplomatici nei riguardi degli altri popoli. Intelligenti o meno, i Gloogan erano scossi, se non proprio traumatizzati, dal fatto che il tanfo fosse a detta loro: ‘Emanato dalle pus-pus pustole dei nostri indegnosi corpi viscidoni’. Comunque, la storia dei vulcani non finisce certo qui. Il caso volle che tale giorno fosse la ‘Festa dell’Ospitalità’ - una tradizione che cade per un sol giorno, ad intervalli millenari, consistente nell’invitare i Gluck-Muck all’interno delle conchiglie per pranzare e cenare tra la chiacchierata e la bevuta occasionale. Il peggio venne così scampato e l’indomani non ci fu morte né la lava... Solamente della pura e gelida neve. Ecco il contentino, oltre alla salvezza - degli

antichi microrganismi spaziali chiamati Refrigermi, tiranni dal quoziente intellettivo di un tostapane, si trovavano nei pressi di Glukka intorno all’orario di cena. Come son soliti fare per ragioni ancora misteriose, impiegarono ingenti risorse atte unicamente a terraformare il pianeta preso di mira - in questo caso Glukka - trasformandolo in un gigantesco ghiacciaio. Un clima tra l’altro apprezzato dai Gloogan e dai Gluck-Muck,

visto che accelera la maturazione di uno dei frutti più prelibati della galassia: il sacro glukkammuk, da cui si ricava la gustosissima Glukka Cola. Siffatti casi di prodigioso e tempestivo scampo - con annessa elargizione di fortuna e di risorse - o, a detta di molti, ‘botte di culo’, si verificano regolarmente, e talvolta con quotidianità.


vi fu una perniciosa eccezione, comunque. Una sciagurata eccezione che spinse i rigogliosi popoli di Gloogan a divenire dei fatalisti timorati e taciturni. Già, perché pochi giorni dopo l’evento soprariportato, accadde nuova corsa all'oro, dedita nel reperire la più deliziosa combinazione di Glukka Cola mai creata. Venne brevettata la ‘Glukka Cola leggermente frizzante e al gusto caramello’, diffusa su larga scala ed a prezzo

stracciato. Ebbe un breve periodo di popolarità incontrastata, tant’è vero che non un singolo Gloogan potè resistergli. Chiunque l’aveva ingurgitata almeno una volta. (Ah, e se qualcuno ve lo chiedesse, i Gloogan bevono e mangiano dai tentacoletti nascosti sotto l'addome sinuoso, i quali trasportano i cibi in una fessura boccale un po’ bruttina.

Quel che invece sta di fronte, a ricordare delle labbra carnose, sta lì solo per cantare, scambiare opinioni, raccontare barzellette, o prendere a parolacce i vicini). Insomma, se non fosse chiaro sin da subito, il Glukka Caramel aveva giusto un piccolo difetto. una volta assimilato ed espulso sotto forma di urina, la fetida, potente esalazione vaporosa era più o meno simile al gas mostarda. Viste le origini paludose del Gloogan, la cosa, non gli nuoceva affatto; lo stesso non si poteva dire per il Gluck-Muck: per ironia della sorte, costui era minacciato dalla letale arma biochimica, e per loro sfortuna, la legge per la quale ‘la Festa dell’Ospitalità dovrebbe essere tutti i giorni, e a tutte le ore’ non

venne approvata. Ogni Gluck-Muck si ritrovò quindi ad inalare i gas e perire. Ai giorni d’oggi, i Gloogan puzzano in ogni caso, perché hanno abbandonato la concezione di igiene personale. tuttavia, hanno incanalato la depressione colonizzando tanti sistemi solari, senza mai ricorrere alla violenza, dato che secondo loro: “Le anime defunte dei 

Gluck-Muck non ce lo perdonerebbero mai”. hanno divulgato conoscenze encomiabili ai popoli diversi dal loro in quanto: “I Gluck-Muck vorrebbero questo”. La galassia fu il loro palco, e cantarono nei concerti interstellari più memorabili poiché “Ai Gluck-Muck piaceva la musica blues". Fecero tante cose per evitare di pensarci. il loro vuoto fisico e mentale non potrà tuttavia venir colmato da nessun altro organismo parassitario, e il solo barlume di gioia proviene dal detto: “Non essere triste per quel genocidio che ha brutalmente ammazzato ogni singolo compagno in un lentissimo, e dolorosissimo, ed assolutamente ingiustissimo supplizio - sii grato di tutto quello che vi è stato prima”...

 

Dai un’occhiata allo Zorkut, allo Starphinx o a tutte le altre specie.



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