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Zorkut

Lo Zorkut è una delle tre razze fruibili nell’avventura principale, dopo lo Starphinx e il Gloogan. la pagina non È definitiva. possono presentarsi degli errori, scarsa leggibilitÀ o discrepanze che non riflettono l'attuale stato del libro.


Caratteristiche e Strategia


Dopo aver generato gli attributi del personaggio:

  1. Aumenta di +6 l’Ambizione iniziale.

  2. Rimuovi -2 dalla Sanità iniziale.

  3. Sottrai -2 dal Karma.

  4. Inizia con gli oggetti ‘Traduttore Istantaneo e ‘Verga della Redenzione’ (Descrizione nel libro)


Non avendo bonus alla Sanità, lo Zorkut risulta la prima scelta per incrementare l’Ambizione, la quale è indubbiamente la caratteristica più importante dell’intero gioco. Tanta salute non serve a nulla, se manca quella forza di volontà per attaccare il nemico. Tuttavia, la marcia in più è controbilanciata anche da un Karma negativo, cosa che dev’essere presa in considerazione per molteplici ragioni. Per quanto concerne l’arsenale di partenza, è di tutto rispetto: al secondo posto tra quelli più forti (infatti, nella versione gioco da tavolo può colpire diagonalmente).


Biografia





Clan di marsupiali bipedi dall’indole prevalentemente pacifica e religiosa, gli Zorkut godono di una corporatura slanciata e di un portamento furtivo. Le anzidette qualità, vengono esaltate da un folto rivestimento di nodosi, verdognoli aculei, cui lunghezza e spessore tendono a variare. A parte svolgere funzioni quali la difesa dagli attacchi, o la regolazione della temperatura corporea, questi fungono da monito culturale. Non a caso, prima di nascere, un nuovo membro della specie rimane in gestazione dentro il marsupio della madre per circa trenta giorni, periodo nel quale esso si nutre grazie a delle nuove, complesse venature che collegano l’intestino della genitrice a molteplici pori nella cute del piccolo. Allo scadere dei trenta giorni, il piccolo di Zorkut riceverà il dono dell’indipendenza, ed il prezzo da pagare sarà elevato. Di qui arriviamo dunque al ‘monito culturale’ di cui si accennava... La serie di cordoni alimentari viene presa a morsi dal papà, in modo da ovviare all’eccessiva solidificazione. Ciò offre al nascituro il tipico manto di vene penzolanti, che col tempo si rafforzerà fino a ricordare appunto uno strato di aculei. È di fatto il padre a prendersi cura del pargolo, poiché raramente la controparte femminile riesce a salvarsi dallo shock fisico e psicologico del parto. Tale è il prezzo da pagare per prevenire l’estinzione; ciononostante, il fenomeno delle ‘madri rinnegate’ è oltremodo rampante, ovverosia di Zorkut che rimangono gravide e sfuggono dal proprio futuro. In casi simili, una volta superato il periodo di maternità, il feto si indurisce insino a diventare opaco, mutando sostanzialmente in un involucro di agglomerati tumorali. Non appena il guscio si frantuma, lentamente ma inesorabile, il destino della madre è segnato, dacché la sua salute deteriora in rapida progressione fino alla morte... Sebbene si tratti di una sorte altrettanto fatale, il tabù è stranamente diffuso, in particolare tra le più giovani. La condotta vien perciò aberrata apertamente e le stesse scuole sono solite inculcare delle efficaci, seppur ingenue, propagande a sfondo religioso. La finalità è di scongiurare il più duro dilemma sociale e filosofico, e le mosse in tal senso, vengono effettuate sin dagli asili. Si cita un esempio del caso - una filastrocchiera (o composizione letteraria indirizzata agli infanti, la quale segue le metriche e le intonazioni delle comuni preghiere)... “Zorkia! O Zorkia! Dio e Creatore dello spazio, Dio e Creatore di noi tutti! Fa’ che le spine mie possan’ crescere lunghe e dritte, e io me ne servirò per allontanare i miei nemici brutti! Perché di questo ne va il sacrificio della misericordiosa mamma! Fa’ che il tuo volere giunga su ogni stella e su ogni mondo, perché il tuo amore è più caldo di qualsiasi sole! Punisci chi non ti vede, ma più di loro, punisci le madri che mi negano un nuovo amico.” Quantunque burberi l’indottrinamento e gli ideali della maggioranza dei clan, il popolano medio è, ad oggi, umile ed altruista; prescindendo dai vari dogmi. Se l’esemplare donna vuol seguire la strada di ‘madre rinnegata’, questa verrà malvista nel peggiore dei casi, o lasciata fare in quelli migliori. La tolleranza è stata la chiave per la salvaguardia della stirpe e della sua evoluzione, ma in fase tribale, le cose stavano molto diversamente. La mamma era vista perlopiù come serva sessuale, con annessa prigionia. Laddove andasse a eludere la reclusione, allora veniva prontamente cacciata dai membri della tribù, quindi lapidata. Di barbaria in barbaria, ci volle poco affinché gli Zorkut caddero collettivamente in un’epoca buia, dove i violenti stermini atti a conquistare le donne di tribù rivali, furono degli eventi all’ordine del giorno. Se questo non era possibile, allora si denotava sovente un’omosessualità di gruppo, compulsiva, ed efferata. In quell’era gli Zorkut più deboli persero gli aculei, cioè quel simbolo paradigmatico di identità e di virilità. Fu definità l’Epoca dello Smarrimento, ed è curioso notare come le tecnologie sofisticate e gli edifici ultra-futuristici permasero; solo i sistemi sociologici regredirono ad uno status ancestrale. Ma, alla fine, la ragione fu ritrovata, quando una pioggia di tipo geomagnetico colpì l’intera superficie di Zorkonia, il pianeta natale degli Zorkut... I dispositivi elettronici, la luce artificiale, i mezzi di trasporto: andò tutto in malora, e fu un bene. Il breve ma fortuito periodo di tenebre, innescò una convinzione tra i popoli: dovevano darci un taglio con il passatempo di genocidi e stupri di guerra, o le ripercussioni sarebbero state emesse da un'entità divina e iraconda. l'ubiquo sovrano prese il nome di "Zorkia"... Successivamente all’accaduto, innumerevoli creazioni e linee di pensiero nacquero, rinacquero e soprattutto, prosperarono. Gli Zorkut - ora ancora una volta civilizzati - vennero catapultati nella fase di colonizzazione interplanetaria... Il senno, fortunosamente intatto o quasi. Ad oggi, la violenza è tollerata soltanto se è verbale; eccezion fatta per le esecuzioni pubbliche, perpetrate sugli eretici che fanno scempio dei simboli di religione e di governo, oppure che lacerano i pungiglioni altrui.


Per sunteggiare, lo Zorkut è la singola razza che ha sperimentato la fase tribale dopo quella di civilizzazione, ma questo bizzarro sviluppo fa di loro ciò che sono oggi: delle sottospecie di donnole antropomorfe, munite di spini, ma soprattutto, di compassione e spiccato potere spirituale. Lo Zorkut sa sempre come reperire la giusta via per non invischiarsi nella perdizione, ed è generalmente immune alla follia (dato che già da sé è propenso a credere in delle storielle ridicolosamente immature e per nulla sensate).


 

Dai un’occhiata al Gloogan, allo Starphinx o a tutte le altre specie.


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