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Starphinx

Lo Starphinx è una delle tre razze fruibili nell’avventura principale, dopo lo Zorkut e il Gloogan. la pagina non È definitiva. possono presentarsi degli errori, scarsa leggibilitÀ o discrepanze che non riflettono l'attuale stato del libro.


Caratteristiche e Strategia


Dopo aver generato gli attributi del personaggio:

  1. Aumenta di +1 la Persuasione iniziale.

  2. Aumenta di +2 l’Ambizione iniziale.

  3. Rimuovi -4 dalla Sanità iniziale.

  4. Sottrai -1 dal Karma.

  5. Inizia con l'oggetto ‘Traduttore Istantaneo’ - nonché l'arma: ‘Schioppo Departicellizzatore’.


Se lo Starphinx non eccelle nelle statistiche principali (SAN e AMB), i suoi punti di forza risiedono altrove. Un punto Persuasione non è poco, specie se la fortuna avesse voltato le spalle al giocatore nel momento di generare quella caratteristica. Scegliendo lo Starphinx e il Pregio rispettivo, si può mitigare una Persuasione bassa e avercela ben presente sin dall’inizio dell’avventura. Inoltre, lo Starphinx è l’unico ad avere da subito un’arma O/V/D, cioè che può attaccare le caselle orizzontali, verticali e diagonali (qualora si stesse fruendo delle regole da Gioco da Tavolo). Tuttavia il bonus è controbilanciato dal fatto che lo Schioppo è un’arma ad Entrambe le Mani (non si può equipaggiare uno Scudo con l’altra mano). In definitiva, è senz’altro una specie semplice da gestire e indicata laddove non si volesse rinunciare a quanto detto, o se la Sanità bassa non fosse un problema, dacché mitigata da un’Ambizione elevata.


Biografia



L’Essere Meccanico, Modulare E Tecnologico (abbreviato in E.M.M.E.T.), fece parte di una ricca gamma di automi bio-cibernetici, sviluppati in massa dai Krengals. Il loro compito era quello di soddisfare i bisogni di produzione nei campi più disparati, e una volta integrati nel sistema, divennero presto indispensabili. Su di essi incombevano le responsabilità più poliedriche; ma, grazie alla sconfinata intelligenza e versatilità, non si limitarono ad adattarsi - si spinsero ben oltre... Furono ingaggiati dalle altre razze e

con loro vissero in armonia da costellazione a costellazione. In quel di Phaneron, per un certo periodo, vennero accolti a braccia aperte e chiunque ardeva per una fetta: le imprese di punta commissionarono ai Krengals quantitativi ingenti di E.M.M.E.T. così da rendersi competitive sul mercato, e lanciare alla svelta i propri articoli. In parallelo, le catene di fast food li impegnarono nei ruoli di cuochi e camerieri. Seguirono a ruota le scuole, che ne fecero ampio utilizzo nell’insegnamento. Peraltro, come dimenticare gli alunni? Miliardi di bimbi assillavano i genitori per avere un amico cyborg... L’effetto cascata diede il via ad una rivoluzione su ogni fronte: casa Krengal aveva compiuto il colpo del secolo... Pur tuttavia, non sarebbe durato in eterno. Vi era una specie, nello specifico, a covare un livore spropositato nei confronti di tali fantocci. Una specie che malgrado la disparità numerica a paragone loro, non aveva alcunché da perdere nel dichiarare guerra: gli Starphinx 9000. Agli albori, lo Starphinx era il fiore all’occhiello di Krengals Industries - un popolare ibrido tra androide e forma di vita organica, il quale

vantava i benefici di entrambi i mondi e gli svantaggi di nessuno. Formidabili, scaltri e robusti esseri autocoscienti, accessibili al pubblico e progettati con i migliori materiali dell’epoca. Non a caso le pubblicità erano il più delle volte a tessere le lodi, elogiando lo sbalorditivo tempo di computazione pari a sei secondi (questo quando lavorano su decine e decine di compiti simultaneamente, altrimenti i tempi sarebbero più ridotti)... A tutt’oggi sono maestri incontrastati nella combinatoria, l’analisi numerica e diverse facoltà che prescindono dall’aritmetica o l’algebra. Tirando le somme, 800 yottabytes dedicati alla sola memoria gli donano un bel ventaglio di opzioni per quanto concerne personalità e interessi... Già, hai capito bene: la mole di contenuti a cui ha accesso è disarmante. Indoli e preferenze, invece, sono soggette a variazioni, ed incidono assai profondamente sul modo in cui si rapportano, quindi, sul loro futuro. Che diventino dei militari o degli scrittori, fabbri o musicisti, commercialisti o avvocati, pugili o professori, programmatori od operai edili, guardie o ladri. Il loro successo, in parte, deriva da ciò. La natura ribelle, i fattori condivisi con l’utenza. La mortalità. I Krengals erano consci di quest’arma a doppio taglio. La strategia era quella di stravolgere le carte in tavola e di far passare le falle per delle doti. Rendere trasparente il concetto di durata vitale, dacché esso - lo Starphinx inteso come specie e non come l’estensione di un’altra - nasce fragile ‘di proposito’, con restrizioni alla complessità di linguaggio, e con delle dimensioni ridotte per il corpo. Simboli di fanciullezza da una parte, taglio dei costi di produzione dall’altra. I mezzi artificiali impiegati dai Krengals per invogliare i clienti ad investire più denaro nei loro prodotti, in questo caso per spronarli a comprare protesi meccaniche o modifiche digitali da applicare sui giovani Starphinx, sono incalcolabili. Grosse limitazioni, insomma, ma fintanto che i talloni d’Achille venivano spacciati per punti di forza, la strategia di marketing portò i suoi frutti. Il bio-bot, passò alla storia... Se solo nel giro di poche generazioni non si fece ridicolmente obsoleto, si intende.


Il prodigio di E.M.M.E.T. era la nuova importantissima invenzione ostentante specifiche tecniche da capogiro: E.M.M.E.T. non andava a bits, ma qubits (unità di informazione quantistica). E.M.M.E.T. era la macchina alimentata a pandemio: l’elemento più green ed energetico (verde nel senso di pericolosamente radioattivo). Di contro, l’antenato traeva sostentamento dal risibile plutonio, se non addirittura, scarti biologici. Ma non è finita: E.M.M.E.T. era più facile da personalizzare, inoltre, era ipercomputazionale - qualsiasi cosa voglia dire; le parole astruse aiutano a vendere, ormai l’abbiam capito. Oltretutto, c’è chi giura fossero i soli capaci di risolvere i cosiddetti supercompiti, una

sequenza di operazioni teoricamente infinite, portate a termine in un limite di tempo definito... Almeno tale minchioneria fu smentita in pochi mesi, quando degli acquirenti lamentarono il fatto che un E.M.M.E.T. li ‘prendesse in giro’... L’aneddoto: tre clienti si recarono in un pub di Hul-Ran III. Uno di loro ordinò al barista: “Un boccale di Glukka Cola per me, metà per mio cugino, un terzo per il mio socio... Vai avanti di frazione in

frazione finché non soddisfi ciascun abitante di ogni galassia, tempo e dimensione... Oggi offro io.” A quel punto il blasonato ma apatico E.M.M.E.T. si diede lentamente da fare. In un minuto porse tre bicchieri freschi di botte, pieni fino all’orlo, ai tre ciarlieri... “Pensateci voi” disse dal retro del bancone e tornò a lustrare i piatti. Un’altra richiesta pertinace proposta a un E.M.M.E.T. è questa: “Qual è il senso della vita, dell’universo e tutto quanto?” Comunque, pare che rispondesse sempre la solita minestra, senza mai perdere la pazienza: “Quello che ti fa dormire meglio.” Genio incompreso o mero sarcasmo? Ai posteri l’ardua sentenza.


In ogni caso, l’E.M.M.E.T. era un sostanziale passo in avanti a confronto del fratello minore, ma questo, ne era a conoscenza. La ferraglia antiquata rammentò di un tempo nostalgico dove lo si acclamava da tutte le parti. Il solo ricordo, bruciava tantissimo. Così, il risentimento verso il maggiore prese forma in modo organico: come hanno osato calpestare il mito della nostra creazione? Gli Starphinx, perlopiù coloro con modifiche cerebrali, si macchiarono della più grave onta: la dissennatezza. Progettarono una super-arma con il potenziale di spazzar via la competizione... Sulla carta, si trattava di un intricato virus quantistico, all’altezza di trascendere il mondo virtuale e stravolgere quello fisico. Ma in parole più concise, era il modo perfetto per abusare del prestigio di E.M.M.E.T. e ritorcerglielo contro... Detto ciò, la realizzazione dell’arma avrebbe richiesto un lungo periodo di comprensione e sviluppo. Gli ostacoli furono significativi. Dubbi che spaziarono oltre le loro capacità...


Poi però, la sorte prese una piega inaspettata. Nello spazio profondo, si consumò un incidente che vide protagonista un Gloogan sbronzo ed un E.M.M.E.T. di passaggio. Il primo si salvò per miracolo: venne sparato su di un rarissimo astro-cuscino. L’altro, ci rimise le penne. Ebbe un guasto ai motori e si schiantò nel Sistema di Jugon, sul pianeta Jugon Kuwam. Il caso volle che lì a Kuwam vi era il quartier generale segreto degli Starphinx, dove si teneva la sperimentazione balistica. Le armi erano deludenti, ma con quello schianto, le cose cambiarono. Il lampo di genio si scatenò fervente nei processori degli Starphinx: “È giunto il nostro momento! Faremo ingegneria inversa su quei componenti e capiremo veramente con chi abbiamo a che fare. Solo così ci sarà modo di annientare il nemico!” Da quel momento ci furono considerevoli passi in avanti, sebbene alla fine, impattarono contro un muro. Il punto è che gli E.M.M.E.T. - malgrado la corporatura esile - superavano di gran carriera il limite di Bremermann, il che sarebbe la velocità di computazione massima, teoricamente possibile... Come si può soverchiare, quella tecnologia? Un élite di Krengals o un E.M.M.E.T. potrebbero farcela; ma uno Starphinx...? Eppure... Ci riuscì. Riuscì nell’intento. Viene spontaneo ritenere che si siano fatti aiutare da qualcuno che va oltre ogni concezione di acume, ma qui si parlerebbe di congetture. Cosa conta, è che lo Starphinx superò sé stesso e il suo maestro in una singola, grandiosa mossa. Non restava che diffondere il virus mostruoso... I tasselli del domino caddero in pochi giorni, a dire il vero. Trenta bombe ad orologeria, con carico esplusivo e virulente, furono camuffate e contrabbandate in vari pianeti del sistema stellare più frequentato dagli E.M.M.E.T.. Quel che si verificò a seguito delle esplosioni, fu tanto incredibile quanto devastante. Il virus bypassò la sua foggia binaria e prese forma fisica come preventivato - si sprigionò dalla gabbia elettronica e nel farlo deformò le leggi della natura. Inglobò i mondi per intero, entro e non oltre una settantina di ore. Chi rientrava nel funesto alone riceveva mutazioni del tutto grottesche, indipendentemente se fossero già morti, vivi o cose inanimate... Non vi furono prigionieri. L’orripilante sterminio non fece distinzione alcuna. “Una strage di calibro troppo immane per poter essere quantificato.” Così fu descritto lo scandalo dai mass media, e in molti capitalizzarono sull’accaduto. Nella fattispecie, ciò accadde in tandem con la conferenza stampa dove, alcuni scienziati, illustrarono la complessità della catastrofe. Dilagarono dunque le teorie complottiste, accomunate in un modo o nell’altro da una cosa: puntavano tutte le dita e i tentacoli verso gli E.M.M.E.T., poiché principali cittadini di quel quadrante stellare, nonché tra i pochi capaci di architettare un malanno tanto raffinato. Di fatto, però, loro stessi soffrirono il maggior numero di morti, e in ogni caso la gente speculò su un ‘probabile esperimento degli E.M.M.E.T che si è ritorto contro’. Per quanto concerne gli Starphinx, all’inizio il loro piano era di una banalità senza eguali. Il sistema solare preso di mira, era infatti il primo passo: la fase di collaudo dopo il quale avrebbero creato bombe in cifre esponenziali. Se non si fosse opposto nessuno, il prossimo bersaglio sarebbe stato Glukka. Un minuto prima che il mondo dei Gloogan venisse raso al suolo, i Krengals resero ufficiale la notizia - gli E.M.M.E.T. in circolazione sarebbero dovuti tornare alle fabbriche di origine per lo smantellamento, per effetto immediato... Era meglio di quanto gli Starphinx potessero sognare: il nemico mietuto, e nessun sospetto su chi fosse il vero colpevole. Da allora lo Starphinx gode di un periodo di rinascimento, essendo nuovamente sparso in ogni dove (salvo per il Sistema di Jugon, il quale mai prima d’ora è stato così vuoto)...


il brutto segreto che li unisce, per sempre rimosso dalle schede di memoria.


 

Dai un’occhiata al Gloogan, allo Zorkut o a tutte le altre specie.



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